INFARINATURA DI “TRUCCO E PARRUCCO” MASCHILE E FEMMINILE NELLA STORIA.

I prodotti di skincare vanno classificati per sesso? La pelle degli uomini è solitamente più sebacea - ma anche fra le donne ci sono diversi tipi di pelle - quindi basta acquistare prodotti facendo attenzione al tipo di pelle o alla specificità richiesta. Detergente schiumoso, tonico, crema idratante, primer - sono adatti per entrambi. Trucco non significa sempre femminilità! Superando la barriera del gender diventa complice di bellezza trasversale.

“Un tempo gli uomini non si truccavano”. Sbagliato! A seconda del periodo cronologico, guerra, religione, società e bellezza erano vari i motivi per distinguersi, essere attraenti, riconoscibili.

EGIZI – OCCHI DI GATTO, SMALTO, POLVERE SBIANCANTE – make-up e skincare erano gender-neutral.

Trucco per uomini e donne in 3 aspetti della loro vita:

• seduzione: Re Tutankhamon, abbondava regolarmente di eyeliner, smalto sulle unghie e polvere sbiancante.
•  spirituale: protezione dagli dei.
•  pratico: l’eyeliner, proteggeva da mosche e infezioni dei raggi solari.

GRECI: L’UOMO GRECO LO IMMAGINAVAMO MACHO? CI CADE UN MITO?

Da loro la parola “cosmetico” – Kosmèo – adornare. Perfezione fisica: una pelle liscia e profumata era la base per uomini e donne per essere attraenti.

Uomini e donne abbondavano con maschere, rituali, profumi, massaggi, depilazioni, rossetti, guance rossastre, ferri caldi per arricciare i capelli, gessi per il candore (che poi li faceva intossicare e morire). Le donne aggiungevano anche palpebre colorate con ombretti, mascara e sopracciglia unite al centro tratto distintivo della donna mediterranea.

ANTICA ROMA: L’UOMO ROZZO E MUSCOLOSO AVEVA ROSSETTO E SMALTO!

Nessun sapone! Poppea, faceva bagni nel latte d’asina per schiarire la pelle e averla più morbida. Per una carnagione candida donne e uomini applicavano come una creta speciale. Principi attivi erano parti più o meno nominabili di animali o elementi della natura che all’oggi farebbero un po’ impressione.

Gli uomini erano noti per truccarsi, spesso usando cipria, rossetto e smalto per unghie sempre per distinguersi (e ci andavano anche in battaglia).

L’INGHILTERRA DI ELISABETTA I: ESAGERARE CON IL FONDOTINTA POTEVA ESSERE FATALE.

Pelle incipriata di “bianco fantasma” per uomini e donne. Il trucco del viso era pastoso e fatto con il piombo. Causava gravi problemi di salute e morte. Elisabetta I morì infatti a causa da un avvelenamento da “fondotinta”.

DAL MEDIO EVO AGLI ANNI ‘60: FINE DEL TRUCCO UNISEX (con piccola parentesi nel 1700 in Francia)

MEDIOEVO. Il trucco era il demonio! L’uomo e la donna che si truccavano erano immorali e peccaminosi – solo chi lavorava nel mercato del sesso si truccava. Da qui la “delicata” frase: “togli quel rossetto che sembri u* poco di buono”.

RINASCIMENTO. Apparire senza curare l’igiene! La donna doveva essere: prosperosa, pallida, fortemente truccata, la pulizia del corpo poteva aspettare!

FRANCIA. Parrucche e di nuovo poca igiene: inaugurate da Re Luigi XIII che era calvo. Luigi XIV, il Re Sole, le portò poi alla loro massima espressione. Le donne della nobiltà  cominciarono più tardi e con grande creatività. Gli uomini della corte reale dipingevano nei sul viso che abbinavano ai loro tacchi alti (e io che pensavo di essere attenta al particolare!).

1900 Secoli di innovazioni e della bellezza metrosessuale di Clarke Gable: “Ridete e non piangete, altrimenti la bellezza vi abbandonerà presto” è il motto Colette. Il trucco era usato per correggere difetti e per piacere. Nei primi Anni ’20 una svolta per le donne: Chanel lanciò la moda dell’abbronzatura, vincendo il tabù millenario della carnagione diafana per le “Signore”. Nacquero i fondotinta colorati. Il più famoso? Il Pan-Cake così chiamato per la sua somiglianza ad una piccola torta.

ANNI ’50 ’60. Il trucco era una bandiera! Rivoluzione, esplosione del colore. Uniformità dell’incarnato, bianco d’inverno e dorato d’estate. La donna lavora fuori casa ed aveva bisogno di prodotti veloci da stendere come fondotinta leggeri e fard in gel per non ostruire i pori.

ANNI ’70 – ANNI EPICI

Estremizzazione delle complicanze politiche, un’intera generazione di giovani in crisi che non si riconoscono nelle istituzioni, si rifugiava negli eccessi: dalla moda alle abitudini, passando per diversi vizi. Movimenti femministi di tutto il mondo, al fine di rivendicare tutti quei diritti che oggi si danno spesso per scontati ma, che in realtà, non lo sono affatto: dalle pari opportunità all’emancipazione sessuale, dalla legalizzazione dell’aborto e del divorzio al libero accesso ai contraccettivi.

Dopo Woodstock, la rivoluzione dei costumi esaltò gli ideali introdotti dal Festival della Libertà e dell’Uguaglianza del ’69. Ovunque trionfavano abiti colorati ed unisex: minigonne, pantaloncini, camicioni, enormi occhiali da sole, pantaloni a zampa, zeppe vertiginose, fantasie floreali.  I giovani di questa generazione celebrando la spiritualità e il trionfo dell’amore e della sperimentazione sessuale e nella moda. I valori di libertà d’espressione e sessuale si rifletterono anche sul trucco, donne e uomini dovevano sentirsi liberi di poter scegliere come apparire: si promulgava la bellezza naturale che voleva esaltare le caratteristiche di ognuno e non puntare all’omologazione.

Inizia la moda della sfumatura a “banana” scura per dare profondità all’occhio e l’inconfondibile del momento, il  cut crease trucco occhi tipico degli anni ’70: la palpebra superiore viene come tagliata di netto applicando prima un ombretto luminoso e chiaro, e poi si definisce la piega della con una matita morbida e un ombretto shimmer scuro. Il mascara, spesso colorato,  è applicato sulla parte superiore e inferiore delle ciglia e il look disco glam le ama cloggy: tutte divise in ciuffetti distanziati! Sulle labbra abbondano colori neutri e gloss per il giorno o rossetti rossi, fucsia, arancio, anche contornati da matite labbra più scure, per i look più da sera.

Negli anni ’70 una nuova esigenza fa capolino: non più solo un prodotto pratico e veloce, al fondotinta si richiede anche una lunga tenuta in quanto il tempo che le donne passano fuori casa, per lavoro e svago, aumenta sempre più e il loro make up deve reggere questi nuovi ritmi.

ANNI’ 80

Il trucco per gli uomini era per chi stava ai margini: artisti e rock ‘n’ rollers. Qualità del prodotto e capacità di assicurare un risultato impeccabile a lungo nel tempo. Dal Giappone arrivarono nuovi prodotti progettati con attività sebo-assorbente, in grado di liberare una volta per tutte le donne da problemi di lucidità, di fondotinta che vira sulla pelle e non tiene.

I colori luccicanti fanno da padroni e questo si riflette anche nella scelta del make-up che si concentra sugli occhi. Ombretti in crema e stick in colori accesi e brillanti nel nome dello shimmer! Il fard, il bronzer, viene applicato liberamente e con leggerezza su tutto il viso per dare un aspetto sano. Sulle gote prevalgono i blush color fragola che vengono applicati solo sulla parte superiore dello zigomo.

DAI PRIMI ANNI 2000 AD OGGI

Dopo il minimalismo degli anni 90 il make-up diventa di nuovo importante e mirato, anche per gli uomini: concetto di guyliner. La K-beauty ha sdoganato il trucco e la skincare per l’uomo – metrosexual – si comprende l’importanza per l’uomo di seguire il proprio aspetto in generale. L’uomo che si cura non ha nulla di sbagliato.